Laura Perego

Parliamo!

Che si tratti di un momento di difficoltà, di un dubbio che senti da tempo o della voglia di iniziare a prenderti cura di te, possiamo trovare insieme la strada giusta.

Rispondo ad alcune tue domande

No, non è corretto affermarlo. Rivolgersi ad uno psicologo aiuta ad affrontare fasi critiche della propria vita, momenti di difficoltà e sofferenza, un disagio psicologico, un evento stressante o traumatico oppure quando, nonostante un buon livello di benessere globale occorre fronteggiare scelte, decisioni o momenti difficili da affrontare da soli.

Lo psicologo è un professionista del benessere della persona: conseguita la laurea in psicologia, superato positivamente l'esame di stato e iscritto all'albo di pertinenza risulta abilitato all'esercizio della professione.
Lo psichiatra è invece un medico che si è successivamente specializzato in psichiatria. Quest’ultimo si occupa delle patologie psichiche utilizzando un approccio prevalentemente medico e, a differenza dello psicologo, può prescrivere psicofarmaci: questo è il motivo per cui le due figure si trovano a collaborare nei casi in cui risulta utile al paziente assumere farmaci per portare avanti la terapia in maniera ottimale.

Il primo colloquio è generalmente un'occasione per conoscere e conoscersi, facendo luce su difficoltà e obiettivi del paziente. Quest’ultimo, generalmente espone le motivazioni del contatto e racconta la sua vita. In conclusione lo psicologo fornisce un feedback, dando una prima indicazione riguardo alla struttura della terapia.
Questo primo contatto è un'opportunità per il paziente di valutare se lo psicologo il suo metodo sono adatti alle sue esigenze.

Certamente! Quest’ultimo viene garantito dall’Art. 11 del Codice Deontologico degli Psicologi. Nel corso delle collaborazioni con altri colleghi potrà condividere solo informazioni strettamente necessarie ad esse. Lo psicologo può inoltre astenersi dal rendere testimonianza, salvo consenso del cliente e relativa garanzia della sua tutela psicologica. Lo psicologo può derogare all'obbligo di riservatezza solo nel caso in cui ravvisi che si prospettino dei gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del cliente o di terzi. In questi casi e nei casi di obbligo di denuncia o di referto, riferisce lo stretto necessario ai fini della tutela del soggetto.

No, esistono orientamenti e tecniche diverse ma sono comunque secondari allo sviluppo di una buona relazione e alleanza terapeutica. Personalmente, adotto l’approccio psicodinamico, concentrandomi sul mondo interiore della persona che, per dare significato agli stati di sofferenza, parte dalla storia di vita. Cerco inoltre di dar voce alle emozioni che, nel tempo, possono esser state rimosse o risultare inconsapevoli.

Durata e frequenza delle sedute dipendono da molti fattori che vengono discussi durante il primo colloquio, momento in cui si stabilisce l’intervento più indicato. Il costo dei colloqui può subire variazioni in base al tipo di lavoro ma deve attenersi a quanto stabilito dal Tariffario Ufficiale dell'Ordine degli Psicologi.